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Mappa e date per la migrazione in DVB-T2 la nuova tv digitale

Cos’è il DVB-T2

DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial) è la sigla con cui viene indicato il digitale terrestre di seconda generazione. Rispetto all’attuale DVB-T, il nuovo standard di trasmissione consentirà un miglioramento della qualità visiva e dell’alta definizione delle immagini che avranno una risoluzione 4k.

Con il DVB-T2 cambierà anche lo standard di codifica del segnale che avverrà tramite il supporto HEVC (High Efficiency Video Coding). Tale standard di codifica, conosciuto anche come H.265, ha una maggiore efficienza in quanto consente un aumento della capacità trasmissiva a parità di banda utilizzata.

Per tale motivo l’Unione Europea ha deciso di adottare il DVB-T2 che, avendo un’efficienza migliore, permetterà di liberare la banda a 700Mhz, utilizzata finora per la trasmissione televisiva, a favore degli operatori di telefonia.

In seguito alla decisione dell’Unione Europea di cedere la banda 700 MHZ alla telefonia mobile il servizio televisivo dovrà riorganizzare la distribuzione delle frequenze sullo spettro elettromagnetico a sua disposizione.

Inoltre, la necessità di coordinare le frequenze con i paesi confinanti, ha ridotto le frequenze utili per la TV italiana, che, dopo la cessione della banda 700, saranno disponibili in quantità minore.

Per poter trasmettere la stessa quantità di canali nonostante la riduzione delle frequenze, le emittenti televisive adotteranno lo standard di trasmissione digitale terrestre di seconda generazione, DVB-T2; un sistema più efficiente che consentirà alle emittenti di continuare a trasmettere la stessa quantità di contenuti. Il rilascio della banda 700 da parte dei vari broadcaster comporterà quindi un processo di modifica e ridistribuzione delle frequenze.

Per quanto concerne la riorganizzazione progressiva delle frequenze prevista per l’attuazione del PNAF (Piano Nazionale di Assegnazione Frequenze), il decreto MiSE del 30 luglio 2021 ha aggiornato il precedente decreto del 19 giugno 2019 (decreto “Roadmap”), attraverso la disposizione di un nuovo calendario nazionale che individua le scadenze della tabella di marcia ai fini dell’attuazione del processo di refarming.

Il re-farming (riassegnazione) è un termine con il quale si intende, nel campo della telefonia mobile, il passaggio da una tecnologia ad un’altra.

Nel caso della banda 700, il re-farming si riferisce alla riassegnazione dei diritti d’uso di tale banda agli operatori di telefonia mobile per lo sviluppo della tecnologia 5G e alla conseguente redistribuzione delle frequenze tra le emittenti radiotelevisive che, dovendo rilasciare la banda 700, trasmetteranno su uno spazio frequenziale ridotto (la cosiddetta banda sub 700).

Aree geografiche ristrette e spegnimento canali 50-53

La liberazione della banda 700 (in particolare per i canali dal 49 al 60) era da effettuarsi entro il 2020; l’Italia ha però ottenuto dall’Unione Europea di posticiparla a giugno 2022.

Tuttavia la ricollocazione dei canali 50, 51, 52 e 53 è partita già a gennaio 2020. Per tali canali infatti, allo scopo di limitare i problemi di interferenze verso paesi esteri (es. Francia) più avanti nel processo di refarming, è stato concordato il loro spegnimento anticipato, rispetto a giugno 2022, almeno in quelle zone che radio-elettricamente impattano su tali territori.

Questi territori coincidono con le Aree geografiche ristrette A B C e D identificate dalla Roadmap, cui corrisponde un differente periodo di transizione.

I canali 51 e 53, su cui venivano trasmessi programmi locali sono già stati disattivati. I canali 50 e 52, su cui venivano trasmessi programmi nazionali, sono stati invece ricanalizzati su altri canali (es. 54, 58, 60) in attesa dello spegnimento definitivo.

A causa di questa ridistribuzione delle frequenze sarà necessario risintonizzare i canali su TV e decoder e, solo nei casi in cui i canali risultassero non più ricevibili, sarà necessario l’intervento dell’antennista

Aree geografiche ristrette


AREA ristretta AProvince di: Imperia, Savona, Genova, La Spezia, Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto, Viterbo, Roma, Latina, Oristano, Sassari;
AREA ristretta BProvince di: Verbania-Cusio-Ossola, Vercelli, Biella, Novara, Varese, Como, Lecco, Milano, Lodi, Monza-Brianza, Pavia, Cremona, Bergamo, Piacenza; Area di copertura degli impianti di Malles Venosta, Plan De Corones, Brennero, Vipiteno Valle Isarco, Valle Isarco, San Candido, Prato alla Drava, Alta Val Venosta, Curon Venosta e Solda;
AREA ristretta CProvince di: Trieste, Gorizia, Pordenone, Udine, Venezia, Treviso, Verona, Vicenza, Rovigo, Padova, Mantova, Bologna, Ferrara, Forlì -Cesena, Modena, Ravenna, Rimini, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro Urbino, Chieti, Pescara, Teramo, Campobasso, Foggia, Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Taranto, Lecce, Matera, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria;
AREA ristretta DProvince di: Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Catania.

Calendario per lo spegnimento e ricanalizzazione dei CH 50 – 53


1° GENNAIO 2020
31 MAGGIO 2020
Area Ristretta A – Province di: Imperia, Savona, Genova, La Spezia, Massa Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto, Viterbo, Roma, Latina, Oristano, Sassari;
1° GIUGNO 2020
31 DICEMBRE 2020
Area Ristretta B – Province di: Verbania-Cusio-Ossola, Vercelli, Biella, Novara, Varese, Como, Lecco, Milano, Lodi, Monza-Brianza, Pavia, Cremona, Bergamo, Piacenza; Area di copertura degli impianti di Malles Venosta, Plan De Corones, Brennero, Vipiteno Valle Isarco, Valle Isarco, San Candido, Prato alla Drava, Alta Val Venosta, Curon Venosta e Solda;
1° GENNAIO 2021
30 GIUGNO 2021
Area Ristretta D – Province di: Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa, Catania;
1° SETTEMBRE 2021
31 DICEMBRE 2021
Area Ristretta C – Province di: Trieste, Gorizia, Pordenone, Udine, Venezia, Treviso, Verona, Vicenza, Rovigo, Padova, Mantova, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro Urbino, Chieti, Pescara, Teramo, Campobasso, Foggia, Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Taranto, Lecce, Matera, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria.
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Canali RAI: al via il cambio delle frequenze. Video guida: come risintonizzare il decoder o tv.

Dal 3 gennaio al 30 giugno 2022 i canali Rai 1Rai 2Rai 3Rai News 24 e le programmazioni regionali verranno trasmesse su nuove frequenze.

In particolare, il refarming delle frequenze relative a questi canali avverrà, in ogni singola Regione, dal primo giorno di refarming previsto per la Regione stessa mentre il cambio delle frequenze per tutte le altre emittenti seguirà il calendario del decreto Roadmap.

Pertanto, gli utenti, ad eccezione di quelli coinvolti il primo giorno, dovranno effettuare una doppia sintonizzazione; la prima in corrispondenza del cambio di frequenze RAI nella giornata sotto riportata, e una seconda in occasione del cambio frequenza delle altre emittenti.

• Dal 3 gennaio 2022 in Valle D’Aosta
• Dal 4 gennaio in Sardegna
• Dal 10 gennaio in Piemonte
• Dal 24 gennaio in Lombardia
• Dal 10 febbraio in Trentino-Alto Adige
• Dal 24 febbraio in Veneto
• Dal 1° marzo in Friuli-Venezia Giulia
• Dal 2 marzo in Emilia-Romagna

Inoltre, sempre a partire dal 3 gennaio 2022, le trasmissioni di RaiNews 24 saranno progressivamente diffuse in alta qualità e pertanto potranno essere visibili solo da televisori e decoder in grado di supportare l’HD.

Anche in questo caso, il passaggio avverrà Regione per Regione, secondo il calendario di attivazione delle nuove frequenze stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Per continuare a vedere la programmazione di Rai News 24, sarà necessario effettuare la risintonizzazione del proprio tv o decoder compatibile con l’HD. Per verificare la compatibilità dei propri apparati,

qui sotto un video esplicativo.

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20 ottobre 2021 mini switch-off del digitale terreste

Il 20 ottobre è il giorno del primo mini switch-off: saranno 15 i canali a dismettere la codifica MPEG2 a favore di quella MPEG4, 9 di Rai e 6 di Mediaset.

Trasmissioni in Mpeg4

Sta per arrivare la prima vera scadenza del travagliato processo di switch-off: il prossimo 20 ottobre, infatti, RAI spegnerà 9 canali diffusi attualmente in MPEG2 a favore della codifica MPEG4; nella medesima data Mediaset farà la stessa cosa per 6 dei suoi canali. Questo vuol dire che tutti i possessori di TV non HD inizieranno a vedere lo schermo nero. E si sa che, per gli italiani, solo questo è il segnale vero che è ora di muoversi, che qualcosa va fatto.

La scadenza è stata spostata di qualche giorno rispetto al 15 ottobre inizialmente previsto e indicato anche dalla nuova roadmap, probabilmente per poter gestire un passaggio a metà della settimana e non a ridosso del weekend (il 15 ottobre è venerdì, il 20 mercoledì).

Ecco la lista completa.

  • Rai 4 (LCN 21)
  • Rai 5 (LCN 23)
  • Rai Movie (LCN 24)
  • Rai Premium (LCN 25)
  • Rai Gulp (LCN 42)
  • Rai Yoyo (LCN 43)
  • Rai Storia (LCN 54)
  • Rai Sport+ HD (LCN 57)
  • Rai Scuola (LCN 146)
  • TGCom24 (LCN 51)
  • Italia 2 (LCN 66)
  • Boing Plus (LCN 45)
  • Radio 105 (LCN 157)
  • R101 TV (LCN 167)



Su Tivusat l’addio a MPEG2 è già iniziato da tempo e per Mediaset prosegue a tappe forzate

Nel frattempo procede a tappe forzate e secondo i programmi lo spegnimento di MPEG2 anche su satellite sulla piattaforma Tivusat.

Su satellite il 31 ottobre prossimo, passerà in MPEG4 Italia 1 (Rete 4 ha già completato la migrazione); il 1 gennaio 2022 sarà invece la volta di Canale 5, sempre per quello che riguarda il satellite.

Per quello che riguarda RAI, invece, al momento c’è meno chiarezza: pare che non siano ancora stati decisi i canali satellitari per i quali si spegnerà l’MPEG2, ammesso che questo accada, visto che su satellite la banda è meno scarsa e l’esigenza della migrazione meno stringente. Certamente, però, con la recente rimodulazione dei trasponder RAI su satellite e l’introduzione dei canali TG regionali (che sono già in MPEG4), l’eliminazione di qualche canale in MPEG2 farebbe certamente risparmiare banda, a tutto vantaggio della qualità di messa in onda, ultimamente meno buona del passato. In realtà, la gestione delle codifiche tra digitale terrestre e satellite è diversa (usano encoder differenti a bitrate differenti) e quindi l’adeguamento dello stream satellitare potrebbe seguire strade e tempi del tutto scollegati da quanto avviene per il digitale terrestre.

Nel caso di Tivusat, comunque, l’impatto dello spegnimento dell’MPEG2 riguarda più che altro i decoder esterni. Infatti, chi ha un TV con tuner sat integrato e la CAM, con grandissima probabilità ha già un apparecchio compatibile con MPEG4. Inoltre su Tivusat non è previsto un ulteriore passaggio di standard: chi vede oggi e nelle prossime settimane, non avrà probabilmente altri problemi per anni.

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Player Zone Giochi gratis e utili app

In questo articolo in spieghiamo come giocare gratuitamente sul web in modo del tutto gratuito.

Accedendo al sito web Giocare a giochi online gratuiti (player.zone)

Possiamo scegliere la lingua dei giochi sulla destra dello schermo

In seguito scegliere il gioco con cui divertirsi, ci sono dai più classici come solitario e pac man, ai più moderni .

In fondo alla home page troviamo anche delle utili app come il convertitore di unità ( accellerazione, luminosità, massa ecc), pianoforte viruale, un test di velocità poco affidabile.. consigliamo infatti fast.com o nperf.it citati in un precedente post molto più accurati.

Inoltre abbiamo l’identificativo del nostro indirizzo ip pubblico o generazione di qrcode app carine.

Appena scegliete di interagire con un app o un gioco vi si presenta il banner della priacy, cliccando su impostazioni si può settare a dovere.

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Gioco segreto del dinosauro in Google

 Il gioco del dinosauro, che appare in Chrome se tentate di aprire una pagina web ma non avete connessione. 

Vi sarà capitato più volte di riuscire a finire su questa particolare pagina ma forse non tutti sanno che è anche possibile giocare con Chrome e il suo dinosauro ogni qualvolta vogliate.

Per far partire il gioco da computer non dovrete per forza togliere Internet al vostro dispositibo o andare offline. Aprite semplicemente Google Chrome e digitate:

chrome://dino/

Adesso è necessario premere la barra spaziatrice (se siete da PC) o toccate la schermata (se siete da smartphone o tablet). A questo punto il dinosauro inizierà a correre verso i cactus che dovranno essere evitati. Si può saltare usando la barra spaziatrice nella versione per computer ma è consigliabile utilizzare le frecce su e giù, visto che sarà necessario abbassarsi per evitare le aquile che provengono dall’alto.

Per chi accede al gioco da mobile, invece, il gioco partirà toccando il T-Rex che salterà solo quando si tocca lo schermo. In questo caso, però, non ci sono le aquile e quindi non serve abbassarsi per schivarle.

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Il gioco segreto di Microsoft Edge

Con la nuova versione di Edge, il browser Microsoft, è stato aggiunto un bel gioco di surf che si può avviare quando siete offline ( e anche quando lo sei digitando edge://surf nella barra degli indirizzi di Edge ) . Il gioco si ispira al famoso SkiFree ed è stato reso ancora più carino con una nuova ambientazione grafica.

Questa nuova funzionalità è stata aggiunta con l’aggiornamento del 28 febbraio 2020 ed è disponibile solo nelle versioni beta di Microsoft Edge di Canary, anche se dovrebbe essere disponibile su tutte le nuove versioni a partire da fine aprile 2020.

Per avviare al gioco segreto di Microsoft Edge, devi digitare edge://surf nella barra degli indirizzi di Edge e premere il tasto Invio sulla tastiera.

Se stai utilizzando una delle versioni di Edge in cui è stato incluso il gioco, verrà caricato immediatamente il gioco di surf e ti potrai divertire con questo simpatico passatempo. La prima parte del comando che bisogna scrivere, e cioè edge:// , sta ad indicare che si vuole caricare una pagina interna dell’applicazione di Microsoft Edge.

Verrà visualizzata sulla pagina la schermata di selezione del personaggio, quindi utilizzando i tasti freccia sinistra e freccia destra per scegliere il personaggio e la barra spaziatrice per confermare e iniziare a giocare.

Lo scopo principale è quello di percorrere la distanza più lunga possibile con la vostra tavola da surf (che potete comandare con i tasti direzionali); dovete però fare attenzione ai diversi ostacoli che intralciano il vostro percorso, anche se si hanno comunque tre vite a disposizione.

Abbiamo poi altre due modalità: una consiste nell’affrontare una prova a tempo in cui bisogna terminare il percorso nel tempo minore possibile. Nell’altra invece dovrete effettuare quanti più slalom possibili all’interno di alcune parti dell’oceano delimitate da coni.

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Come effettuare il reset del toner della brother MFC L2710DN/DW.

Durante la fase di sostituzione toner può capitare di effettuare il cambio prima che la stampante indichi che la cartuccia è effettivamente finita (“Toner esaurito”).
Se il toner viene sostituito prima di questa segnalazione il contatore interno delle pagine normalmente non viene azzerato mantenendo il numero pagine precedente. Questo significa che la stampante indicherà toner esaurito dopo alcune stampe.

In questi casi ci sono sistemi alternativi che permettono l’azzeramento del contatore. Normalmente la procedura sulla Brother MFC L2710DN/DW è la seguente:
1. Aprire il coperchio frontale della stampante
2. Premere contemporaneamente i tasti CLEAR STOP/EXIT.

Rilasciare i tasti e premere una volta il tasto CLEAR.

La sequenza descritta al punto 2 deve essere svolta velocemente, diversamente non andrà a buon fine

3. Premere il tasto FRECCIA GIU’ fino alla voce K.TNR-HC (toner nero alta capacita’)
4. Premere il tasto OK per confermare la scelta. L’immagine sottostante mostra la posizione dei tasti OK e FRECCIA GIU’ sul pannello della stampante.

5. Sul display della stampante apparirà la voce RESET ESCI. Premere il tasto FRECCIA SU sul display appare la scritta ACCETTATO.
6. Chiudere il pannello frontale della stampante; è pronta all’uso.

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Download Upload e Speed test, questi sconosciuti!

Per trasferire i dati su una rete da o verso un determinato dispositivo si possono utilizzare soltanto due diverse modalità: o quella in download, o quella in upload:

  • in download (si pronuncia dàunlòad) significa che il trasferimento dei dati avviene dalla rete in questione al dispositivo utilizzato. In questo caso, infatti, si parla solitamente di scaricamento dei dati. Ad esempio, fare il download di un file significa semplicemente scaricare quel file sul proprio dispositivo;
  • in upload (si pronuncia aplòad) significa che il trasferimento dei dati avviene dal dispositivo utilizzato alla rete in questione. In questo caso, infatti, si parla solitamente di caricamento dei dati, proprio come quando si carica un file con lo scopo di allegarlo ad un’email.

In entrambi i casi, la velocità con cui si scaricano o si caricano i file su una rete viene normalmente misurata o in kilobit per secondo, indicata solitamente con kbps, kbit/s o talvolta anche come kb/s, o, altrimenti, in megabit per secondo, indicata solitamente con MbpsMbit/s o talvolta anche come Mb/s.
Siccome un byte è uguale a 8 bit, dividendo per 8 un qualsiasi valore di queste velocità, si ottiene invece la quantità di dati che si sta trasferendo in quel preciso momento, la quale viene solitamente espressa o in kilobyte al secondo (si pronuncia chilobàit), o in megabyte al secondo (si pronuncia megabàit). Ad esempio, se stai caricando un file con una velocità in upload di 7 Mbps, cioè di 7.000 kbps, significa che stai caricando una quantità di dati con una velocità al massimo pari a 7.000 kbps / 8 bit, ovvero al massimo pari a 875 kB/s, cioè a 875 kilobyte al secondo. Se invece stai scaricando un file con una velocità in download di 20 Mbps, cioè di 20.000 kbps, significa che stai scaricando una quantità di dati con una velocità al massimo pari a 20.000 kbps / 8 bit, ovvero al massimo pari all’incirca a 2,4 MB/s, cioè a 2,4 megabyte al secondo.

Lo speed test, questo sconosciuto!

Quante volte ci siamo lamentati della lentezza della nostra connessione? In genere, la prima cosa che viene in mente di fare è chiamare il proprio operatore per capire se c’è un guasto. Dall’altra parte, la persona del servizio clienti ci chiede se abbiamo fatto uno speed test. Di cosa si tratta? Perché è importante farlo, ma soprattutto farlo bene? In questa miniguida vi sveliamo tutto quello che c’è da sapere!

Innanzitutto, esistono tanti speed test. Fanno tutti più o meno la stessa cosa, ovvero lanciano una diagnostica sulla connessione per verificarne l’effettiva velocità e danno delle indicazioni che possono essere utili in vista di un’eventuale verifica tecnica. Il più utilizzato dai principali operatori del settore è lo strumento di Nperf (lo trovate qui) di cui esiste la pagina web e anche una comoda applicazione per tutti gli smartphone. Non serve essere tecnici per capirlo e interpretarlo al meglio. Uno speed test effettuato nelle condizioni giuste (e vi diremo quali sono) può dirci tanto sulla qualità della nostra linea e capire, ad esempio, se c’è un guasto sulla tratta, se è il wi fi che non va, se il nostro abbonamento va bene per il gaming online eccetera.

Speed test, come funziona

Collegandosi al sito che vi abbiamo linkato (o a qualsiasi altro dello stesso genere) trovate un pulsantone “go” o “vai”. Schiacciandolo, parte una verifica della connessione che dura pochi secondi e che restituisce tre dati fondamentali: il ping, il download e l’upload. Come leggere questi valori?

  • Ping è il tempo che il segnale impiega a raggiungere il server del test (e ritorno) e si misura in millisecondi. Si dice che più il valore è basso migliore sarà la connessione, ma non è sempre vero. Dipende sempre dall’uso che ne fate. Se vi serve per giocare online (con pc o console) allora si, il ping deve essere basso perché diversamente avreste un’alta latenza e più possibilità di lag. Cosa vuol dire? Che in una squadra di giocatori online, voi sareste quelli che arrivano sempre “in ritardo”. Come diminuire un ping alto? Spesso non si può. Vale la pena, però, fare il tentativo di richiedere questa modifica al vostro operatore. A pagamento o tramite altre operazioni, possono essere sbloccate delle configurazioni che permettono di guadagnare qualche millisecondo.
  • Download è forse il valore più noto, quello che conoscono tutti. Misura effettivamente la velocità con cui la rete scarica i dati e più questo numero (misurato in mb/secondo) è alto più effettivamente la linea è veloce. Si tratta di un dato molto variabile, che dipende da tanti fattori: non ultimo, il modo in cui lo speed test viene effettuato.
  • Upload (sempre in mb/secondo) indica quanto veloce è la linea a caricare dei contenuti sulla rete, ad esempio allegare un file ad una mail o effettuare l’upload di un video su Youtube. Se questo valore è basso, il caricamento sarà più difficoltoso e ci metterà più tempo. Dato che la maggioranza delle connessioni a nostra disposizione è asimmetrica, l’upload è sempre molto più basso del download ed è normalissimo che sia così. Per avere i valori di download e upload uguali è necessaria una connessione simmetrica, detta anche shdsl. Molto costose e con modalità di attivazione particolari, le shdsl sono quasi esclusivamente riservate alle aziende con esigenze lavorative molto specifiche.

In passato, esisteva un quarto valore detto jitter che misurava la stabilità della linea. Più era basso, meno la linea era soggetta a cadute ed interruzioni. Oggi non viene più indicato perché considerato poco significativo.

Come si fa lo speed test?

Per avere un test affidabile, però, è necessario farlo bene. Un test effettuato in maniera non corretta dà risultati completamente falsati che non sono per niente utili. Essenzialmente, il test va effettuato a rete scarica. Cosa vuol dire? Collegare un solo dispositivo via cavo al router e spegnere o scollegare tutti gli altri (smartphone, tablet, elettrodomestici, smart tv, eccetera). Se il cavo non fosse disponibile, va bene anche via wi fi stando molto vicino alla sorgente del segnale. In questo caso è ancora più importante scollegare tutti gli altri dispositivi. Lo speed test è utile anche a capire se c’è qualche apparecchio che sta impiegando troppa banda per aggiornamenti anomali o download massivi.

Se state effettuando lo speed test con lo smartphone, attenzione alla rete a cui siete connessi! Attraverso le icone sullo schermo, verificate se siete connessi via wi fi (in quel caso testerete la velocità della linea fissa) oppure no (finirete per testare la velocità della rete mobile). Un test effettuato correttamente serve anche da diagnostica molto blanda per router e/o access point. Se da test le performance di linea sembrano buone ma voi riscontrate comunque lentezza, potrebbe essere un problema di router o di configurazione della rete wireless. Consigliamo pertanto di fare il test con un cavetto ethernet collegato direttamente dal router/modem al pc, il risultato sarà molto più affidabile.

Sappiamo che la linea lenta non piace a nessuno, ma utilizzare correttamente gli strumenti è importante! Se dopo aver fatto uno speed test nel migliore dei modi i risultati non vi soddisfano, provate a contattarci. Potremmo aiutarvi a risolvere quei problemi che sembrano insormontabili!

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Arrestare Windows con un collegamento sul desktop

Che tu ci creda o no, è possibile spegnere un computer senza premere alcun pulsante e senza utilizzare il menu ‘Start’. Tutto quello che serve è il programma più semplice che esista: ‘Notepad’!

Apri ‘Notepad’ sul tuo computer. Accedi al menu ‘Start’, seleziona la voce ‘Programmi’, scegli ‘Accessori’ ed infine seleziona l’opzione ‘Notepad’.


All’interno della finestra apparsa, digita il seguente comando:
 ‘shutdown -s -t 45’ (senza apici).

*shutdown -s -f. Dove -s sta per “spegnere” e -f sta per “forza la chiusura dei programmi aperti”. Volendo è anche possibile aggiungere il tempo prima dello spegnimento (Che di default è 30 secondi) aggiungendo -t 000 (000 sta per le cifre in secondi).

Al termine salva il file con estensione ‘.bat’.

Esegui il file batch appena creato. Apparirà una finestra di dialogo che spegnerà il computer dopo un attesa di 45 secondi.

Se lo desideri puoi modificare il tuo programma, utilizzando il comando ‘shutdown -a’ (senza apici).

  • Dopo aver salvato le modifiche, seleziona l’icona del tuo file con il tasto destro del mouse e scegli la voce ‘Crea collegamento’ dal menu contestuale apparso. Adesso seleziona l’icona del collegamento al tuo file con il tasto destro del mouse, e scegli la voce ‘Proprietà’ dal menu contestuale apparso. Seleziona la scheda ‘Collegamento’ della finestra ‘Proprietà’ e premi il pulsante ‘Cambia icona’. Ora non devi fare altro che selezionare l’icona relativa all’arresto del computer.